Pagine

giovedì 31 luglio 2014

Wake me up...


   

   Doveva essere arrivato su Eleria, solo che, anche se m'avesse avvisato, non avrei potuto rispondere visto che il mio cpad è sotto la supervisione della flotta. Avevo chiamato la zia per dirle di telefonare in ospedale appena fosse atterrato in modo da rassicurarlo eppure...quella odosissima telefonata non arrivava.

"Pronto?" la voce era un po' spezzata.
"Pronto zia Milena? Sono Zoey...mi sto preoccupando. E' arrivato Kevin?"
"Zoey...io..."

L'avevo sentita scoppiare a piangere improvvisamente per poi passare il telefono al marito.

"Cara...siediti."

    C'era qualcosa che non andava. C'era qualcosa di dannatamente storto nel suo tono come nelle parole, ma non potevo crederci, non volevo crederci.

"Zio..ti prego..."  
"C'è stato un grave incidente mentre tornava a casa e..." 
"No..." 
"Ascoltami, hanno provato a fare di tutto i medici ma..."

"NO!"

    Avevo urlato accasciandomi a terra con le ginocchia flesse. Le lacrime erano scese copiose in un pianto nevrotico, singhiozzando. Erano le classiche frasi di circostanza che avevo sentito ripetere da anni ed anni dai miei colleghi ad ogni parente che aveva perso qualcuno sotto i ferri.

"No, no, no, NO!"
"Ti prego..calmati..."
"NO! NON POSSO CALMARMI!!"
"Zoey... il funerale sarà domani."
"..."
"Zoey, mi senti?"
"Si..."
"Mi dispiace. Mi aveva raccontato di voi e..."
"Si. Devo andare. Scusa."


    Avevo smesso di piangere e avevo riagganciato la conversazione ancora prima che sentissi una qualche risposta. 

Il mio cuore si è rotto.
Ho smesso di parlare, ho smesso di respirare, ho smesso di vivere in quell'istante.

"Tornerò a prenderti."

bugiardo...