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mercoledì 30 luglio 2014

Sangue e lacrime


      Continuavo a giocare con l'anello mentre ero rimasta sotto le lenzuola con lui, pelle aderente a pelle, respiravo piano giocando con la punta del naso sul suo collo.

"Tra quante ore avrai la partenza?"
"Oggi pomeriggio... se mi aiuti a preparare la borsa, abbiamo tutta la mattinata a nostra disposizione. Mi devi ancora una doccia, ricordi?"

M'ero messa a ridere, cercavo di godermi ogni istante con avidità.

"Prometti di chiamarmi appena atterrerai?"
"Te lo prometto. E tu prometti di portarti l'anello ovunque andrai? Almeno sino a che non torno ma, soprattutto, prometti di stare lontana dai guai?"

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       Ripenso a questa conversazione mentre il mio sangue continua a macchiare la sabbia. Sono passate solo poche ore da che ho salutato Kevin alla stazione spaziale, riesco ancora a vedere il suo sorriso chiaramente davanti a me. Ricordo ogni carezza, ogni sguardo, riesco a percepire ancora il sapore delle sue labbra che si mischia a quello ferroso del sangue.

"Tornerò a prenderti..."


dieci minuti prima

     Aveva almeno smesso di piovere, stava aspettando Laurence con i membri della flotta appostati in punti strategici intorno a lei. Aveva espresso i suoi timori sullo strano messaggio dell'uomo che le aveva inviato e che credeva volesse farle del male, ma l'avevano rassicurata che non ci sarebbe stato alcun pericolo per lei.

"Voglio che tu sappia che io come tutti i miei colleghi dello Skyplex spacciamo, compreso il tuo amico Logan [...]"

     Con Kevin distante, i suoi punti di riferimento erano rimasti ben pochi e, con una frase, era riuscita a "ucciderla" ancora prima che lanciasse quel coltello.
Aveva tra le mani la registrazione che avrebbe potuto portare al carcere due delle persone a cui tiene di più, ma non poteva lasciarlo andare.
Aveva mostrato il cpad con le lacrime agli occhi.

"Non ti avrei mai permesso di continuarlo a fare... è troppo tardi."

    Tutto era avvenuto in un attimo: l'estrazione del coltello, il tentativo di schivarlo, il sangue che colava copioso e il battito del cuore che, martellante, le pulsava nell'orecchio.

"Non adesso..."

    Attorno a lei era scoppiato il putiferio, i membri della flotta si erano mossi per arrestarlo e lei, lentamente perdeva i sensi.

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"Sai cosa mi piace di più della pioggia?" avevo esordito quella mattina
"Cosa?"
"Che mi fa venire voglia di coccole." avevo esclamato mordendogli l'orecchio.

Ricordo ancora il rumore della pioggia battere sulla finestre a ritmo dei nostri respiri. Ricordo i miagolii di Botolo che ci chiamava all'ordine per la pappa e le risate in cucina.
Ricordo...
Poi il nulla.

Solo due cose mi premevano. Il mio anello e il perdono di Logan. 
Come al solito, ho combinato un casino. 
Come al solito, chi vorrei al mio fianco è anni luce da me....Sono passate solo poche ore, e mi manca da morire.