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giovedì 20 novembre 2014

Marriage


Io, Zoey Miller, prendo te, Henner Yunchang


    La zia Milena che si commuove dopo aver sistemato bene la stola sulle mie spalle mentre lo zio non può fare a meno di stritolarmi in uno dei suoi famosi abbracci. 


come mio legittimo sposo, per amarti e rispettarti, perché so già che arriveranno i momenti difficili, 


    Entrano Gray e Lee per vedere se sono pronta. Mostro la mano che mi trema quando mi chiedono come stia, le gambe non sono messe meglio, ma sorrido con tutto il cuore perché sono lì con me. Sorrido anche alle loro guardie del corpo cercando di capire se Keen si cambierà veramente per farmi da damigella o resterà in disparte.


quelli in cui ci guarderemo in faccia domandandoci perché abbiamo deciso di sposarci, 


    Escono tutti dalla tenda, rimango qualche istante con Gray da sola che mi chiede se mi sento pronta per uscire. Scuoto la testa ridendo mentre cerco di agitare tutto il corpo come se volessi scrollare via dalle spalle, dalla schiena e dalle gambe tutta la tensione che mi sto portando addosso. 
"Andiamo" dico infine prendendolo sotto braccio, penso di averglielo stritolato mentre le luci delle lampade bianche da esterno illuminavano il percorso verso di lui.


ma oggi, prendo a testimone tutti i presenti perché ho deciso di essere tua moglie, qualsiasi cosa questa maledetta vita ci riserverà, 


    Pochi gli invitati, anzi, pochissimi. Ma sono felice nonostante vi siano due sedie vuote, nonostante sia io che lui siamo in ansia per chi, in questo momento, è assente. Mi mordo le labbra godendomi la sua espressione quando mi vede in abito da sposa. Gli dico di respirare solo con le labbra, mentre cerco di fare altrettanto. Solo per un momento guardo verso il boschetto vicino come se fossi alla ricerca di qualcuno che, probabilmente, non si farebbe vedere nemmeno se fosse venuto veramente a vedere a distanza.


che cercherò di farti innamorare di me ogni qual volta ti sentirò distante,

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"Hai mai pensato a come sarete tra cinque anni? Non pensi di stancarti a essere sempre tra voi due?"
"Non si smetterà mai di conoscere qualcuno. Tutti cambiamo, sono piccole e quasi impercettibili variazioni [...]"
"E non temi che possa cambiare in una maniera in cui non ti senti più attratta da lui?"
"No, da che lo conosco è cambiato, ma ogni sua minima variazione è come un affinamento che mi ha solo avvicinato sempre di più."
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perché nemmeno la morte potrà separarti dal mio cuore.

    Gray mi lascia a Henner dandomi un bacio sulla guancia, mi affianco a lui cercando la sua mano per aggrapparmi ad essa. Non ho sentito una parola di quello che diceva il giudice di pace mentre il cuore mi rimbombava nelle orecchie e trattenevo ogni tanto il respiro. Solo quando ci ha dato il permesso di dire i nostri giuramenti che mi sono alzata. Non ho srotolato il mio osservando, invece, ogni minima variazione dei suoi occhi mentre aprivo il mio cuore suggellando un giuramento non solo di fronte ai presenti, ma davanti agli alberi, alle montagne, al lago che ci circondavano e che sopravvivranno a noi due. 


Voglio essere la tua compagna in questa guerra che dobbiamo affrontare tutti i giorni,
la tua migliore amica a cui confidare i tuoi più intimi pensieri, e la tua adorata moglie che, con amore e devozione, ti starà accanto nei giorni tristi o felici che incontreremo."




Perché nemmeno la morte potrà separarmi da te.

martedì 18 novembre 2014

Forgive



"Mamma?!"

    Eva Miller, una donna poco più che cinquantenne, ma pur sempre una di classe e fascino. Si era presentata al mio ufficio della Blue Sun un giorno qualsiasi, sfoggiando il suo sorriso migliore, quello quando vuole chiedere qualcosa.

"Che cosa ci fai qui?"
"Una madre deve chiedere il permesso per venire a trovare sua figlia?"
"Tu si."

Avevo risposto secca.

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"Signora Miller, il suo socio afferma che è stata lei a insistere che fosse lui a prenderla in cura, è corretto?"
"Si, è corretto."
"Potrebbe spiegare alla giuria il perché di questa scelta?"
"Beh, avevamo detto a Zoey che non era la figlia biologica di mio marito e non ha preso bene la situazione. Ha iniziato a inventarsi storie, era diventata irascibile e intrattabile. Aveva iniziato ad avere manie di persecuzione tanto che, alla fine, avevo deciso sia di farle conoscere il suo vero padre e, allo stesso tempo, iniziare una terapia psicologica. Ero veramente preoccupata per lei."

    L'espressione di quella vipera era veramente contrita, come se credesse ciecamente a quelle cavolate che stava dicendo.
Stava continuando la sua farsa senza ritegno, stava continuando a farmi del male gettandomi fango addosso.

"In che senso preoccupata per lei?" aveva rimbeccato l'avvocato.
"Zoey ha tentato il suicidio in una delle sue...fissazioni."

Mi aveva guardato negli occhi dolcemente mentre io ribollivo di rabbia.

"E crede che il suo collega, nonché il padre della qui presente Miss Miller, possa aver distorto la verità per ingraziarsi una figlia che è sempre stata troppo lontana?"
"Non solo lo credo, ma ne sono certa. Farebbe qualsiasi cosa per ottenere quello che vuole."
"La ringrazio Signora Miller."

    Il sorriso soddisfatto dipinto sulle sue labbra mi aveva disgustato. Avevo stretto i pugni serrando con esso il mio cuore a coloro che dovevano essere le persone che mi dovevano amare di più al mondo. Continuavo a ripetermi solo una cosa:

mai più


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"Ho saputo del tuo matrimonio, congratulazioni."
"Ah-à..."
"Potevi almeno scriverci due righe cortex, non ho ricevuto nemmeno l'invito al matrimonio. E poi chi ti accompagnerà all'altare? E chi ti sistemerà il velo dello shari?"
"Non mi metto lo shari e ho già chi mi accompagna."
"Beh, ma non possono mancare i tuoi genitori, che figura ci faresti? Non siamo mica morti!"
"No, non siete morti veramente. Per me lo siete e no, non siete graditi al mio matrimonio."

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"Hai pensato che voglia solo chiedere il tuo perdono?"
"Il mio perdono? Non conosci quella donna. Farebbe qualsiasi cosa per ottenere quello che vuole [...]"

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"Io l'ho perdonato, Gray non è d'accordo su questo.""[...] Sono d'accordo con Gray. Il perdono non è qualcosa da concedere senza aver dimostrato di essere sinceramente pentiti di ciò che si è fatto, e lui non mi sembra che, se dovesse servire di nuovo, ci penserebbe due volte per torturarti ancora. Io non lo avrei perdonato."

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No.
Quella donna non desidera il perdono. E' sempre stata interessata solo ed esclusivamente a una cosa: l' apparenza

So già che mi pentirò di essere andata su Eleria con Henner dopo il viaggio di nozze. So già che sarà costretto a leccare delle ferite che, per quanto faccia finta di niente e le ignori, sono sempre lì pronte a sputare veleno.

Eva Miller, Eleria 2516

mercoledì 5 novembre 2014

I never forgot


*Dimenticalo*


Non posso


*Ignoralo*


Non ce la faccio...


*Perchè ti ostini così tanto a considerare qualcuno per cui sei come morta?*


Perchè mi è stato vicino in un momento in cui stavo affogando in silenzio. Si è preso cura di me fasciando le mie ferite, aiutandomi a respirare.
Non era la persona giusta per me, ma è stato l'amico che voleva vedermi vivere di nuovo.
E ora che ho imparato a volare non ho intenzione di voltare le spalle a chi, invece, le volta a me. 
Il mio affetto scinde dall'essere ricambiata.

Io non dimentico...a prescindere da tutto.

martedì 4 novembre 2014

Complete


   

   Uno sguardo alla sua sinistra, un sorriso dolce che si stampa sul suo viso incrociando Henner profondamente addormentato.
La luce della abat jour illumina il diario di Zoey che, amante della calligrafia e della carta qual è, scrive ancora su un piccolo quaderno.



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   [...] Ho finito di scrivere il mio voto, ma sarà la centesima volta che lo dico e, alla fine, aggiungo sempre qualcosa. E' che...è complicato riuscire a spiegare in poche parole quello che provo. Voglio vederlo gongolare davanti a tutti, voglio vederlo sciogliersi anche se gli avrò detto ti amo un milione di volte.Oggi mi ha chiesto se potesse indossare l'uniforme da cerimonia per il matrimonio. So quanto sia importante per lui, così ho espresso il mio pensiero ma gli ho detto che poteva indossare ciò che preferiva. La prima volta che mi ha invitato a mangiare fuori, dopo la questione dell'ascensore, è stata anche la prima volta che abbiamo discusso sulla guerra. Lui, radicato nel suo senso di giustizia, nella necessità di ordine, io fortemente trincerata nella sicurezza che la diplomazia e la ragione ,non la forza, possano far la differenza. La cosa divertente è che la prima cosa che ho pensato di lui è stata:
con un uomo così...mai. 
Ora trovo difficile contemplare la mia vita senza.Ammetto che, dopo aver ascoltato le mie ragioni, sentirlo dire che avrebbe cercato un abito per sé mi ha colpito come solo lui riesce a fare. Quando credo di aver compreso tutto di lui, quando sono certa che farà esattamente in un modo, mi stupisce. L'ho baciato non per dargli il contentino, ma perché se gli avessi detto solo "grazie di cuore", non avrei reso l'idea di quello che ho provato.

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Henner si muove appena cercandola con la mano che si appoggia sulla sua gamba

"Non dormi?"
"Adesso spengo, un attimo ancora per favore."

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     Abbiamo parlato di Philip Neville, degli indipendentisti, della guerra... mi ha fatto ridere quando mi ha detto che se tutti fossero come lui non ci sarebbero guerre e spargimenti inutili, ma ha ragione.Non ho mai incontrato un uomo capace di scindere la rabbia dall'odio, di utilizzarla per raggiungere giustizia e non vendetta, E, per quanto mi dica sempre, che è lui che mi ha aspettato per molto tempo e solo ora inizia a vivere, mi rendo sempre più conto di quanto abbia creduto di vivere veramente quando, solamente adesso, mi sento totalmente completa.

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Chiude il quaderno che ripone nel cassetto, spegne la luce e si accoccola tra le braccia di Henner cercandone le labbra nel buio.

"Te l'ho detto oggi quanto ti amo?"
"Credo un paio di volte..." mormora assonnato
"Solo??"
"Buonanotte amore" sbuffa sorridendo appena dandole un bacio tra i capelli
"Notte tesoro..."