Yindu's Times - Articolo in prima pagina del 12.07.2516 |
"Questa mattina la città di Yindu è rimasta sotto shock apprendendo l'arresto del noto e rispettato cardiochirurgo George Miller. Le accuse sono svariate tra cui violenze sessuali aggravate e abuso di minore.
L'uomo, dopo aver pagato la cauzione, è attualmente segregato nella villa poco fuori la città, in attesa del processo. Abbiamo provato a contattare la moglie, Eva Miller, per avere ulteriori informazioni al riguardo. Impossibile raggiungere invece la figlia, Zoey Miller, attualmente ricoverata all'ospedale di Capital City, il General Hospital, che non permette a nessuno di avvicinarla, senza autorizzazione di quest'ultima. [...]"
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"Chi è stato?"
Ho sempre fatto difficoltà ad ammettere che, chi avrebbe dovuto amarmi e proteggere, era il mostro che mi aveva procurato tanta sofferenza.
"[...]Quello è un mostro, e merita di andare in prigione insieme agli assassini e gli stupratori!"
"Cazzo Gray! Stai parlando di mio padre!"
Mi ero tappata la bocca mentre mi si velavano gli occhi di lacrime. Avevo rotto il silenzio, avevo detto chi era, solo il mio psicologo e mia madre lo sapevano, e avevano taciuto.
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"Eva, non possiamo non fare niente."
"..."
"Mi stai ascoltando? E' stato George. George! Quel...mostro bastardo!"
"Si lo so"
"E non intendi fare nulla? Per l'amor del cielo Eva, è solo una ragazzina!"
"No, non faremo nulla, e poi adesso l'ho fatta ricoverare nel centro psichiatrico di Yindu's House. Almeno lì le daranno qualcosa per farla smettere di urlare."
Si era passato entrambe le mani nei capelli rossi l'uomo guardando con quegli occhi blu la sua amante.
"Non resterò a non fare nulla. Sono pur sempre suo padre!"
"No Gerard." l'aveva raggelato con lo sguardo "tu hai scelto di non essere suo padre quando hai preferito tacere quando ti veniva comodo non riconoscendola come tua figlia. Ora non ne hai più alcun diritto e non ti azzarderai a rovinare in qualche modo la mia famiglia, o ti posso assicurare che renderò la tua vita un inferno. Ci siamo capiti? Zoey non dovrà mai sapere la verità. Mai."
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Il mio futuro era stato deciso a tavolino e, come una condanna senza alcuna possibilità di far ricorso, nessuno aveva voluto dar ascolto al mio grido di aiuto.
Iniziai a pensare che me lo meritassi, che fosse colpa mia in qualche modo.
"Non è colpa tua. Non è per niente colpa tua Zoey."
Maledettissimo bastardo di un mastino.
Anche quando fiuta qualcosa a livello di stati d'animo altrui non molla l'osso sino a farti cedere, sino ad abbattere quelle barriere che cerchi di tenere su. Non ce l'ho più fatta, sono scoppiata, avevo bisogno di un abbraccio, di un suo abbraccio. Di sentirmi sicura, protetta, amata. Sì, perchè sono davvero poche le persone che mi amano davvero, mostrandomelo nei modi più diversi, ma lo dimostrano. Gray non sarà un campione in quanto a tatto, anzi è più simile a un elefante in cristalleria, ma ha cercato in tutti i modi di fare ciò che era meglio per me: aprirmi gli occhi.
E di questo, per quanto sia stato doloroso, gliene sarò per sempre grata.
Grazie Gray.
Mi domando se anch'io, un giorno, riuscirò a ricambiare il favore aiutandolo invece che distruggerlo.