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mercoledì 27 agosto 2014

War


"Ah! Ma allora anche tu sei stato un tipo spensierato e allegro! Chissà che matto che eri da ragazzo, avrei voluto conoscerti all'epoca, quando riuscivi a ridere più facilmente."

il suo sguardo si era rabbuiato ma aveva cercato di andare avanti.

"[...] e chissà com'eri tu da ragazzetta, visto come sei adesso."

    Se esiste un premio per le migliori frasi infelici, credo che ieri io e Henner avremmo vinto il primo premio, lui per aver centrato in pieno il periodo peggiore della mia esistenza, io per aver fatto riaffiorare lutti che cerca ancora di seppellire. 

"Se mi avessi conosciuto allora, mi avresti considerato solo una ragazzina con i soliti problemi esistenziali stupidi o, peggio, pazza..e non pazza buona, ma pazza da manicomio."
"Perché dici così?"
"Perché è la verità...ero così, ho passato un mese della mia vita in un centro psichiatrico."

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Eleria, 2518

"E' lei?" 
"Si è lei." 
"Ma chi? La pazza del centro psichiatrico?" 
"Si, si..." 
"Ma cosa?" 
"Non l'hai visto il video? L'ha trovato Jenna per caso l'altro giorno su TuCube"

[parte il video di una ragazzina che azzanna la mano di un infermiere che cerca di non farla cadere dalle scale e devono braccarla in due per riuscire a farle mollare la presa.]

risate generali

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"Io non ci torno più!" avevo detto urlando in lacrime a Kevin, una volta a in macchina 
"Ma dove?" 
"A scuola, sono solo....la pazza."

Aveva accostato spegnendo il motore e mi aveva tirato a sé baciandomi la testa

"E invece ci tornerai tutti i giorni. Li guarderai in faccia e gli sorriderai con la stessa determinazione di sempre perché tu, Zoey, sei migliore di loro. Di ciascuno di loro."
"Ma sono sola lì."
"Hai me come alleato, e dove lo puoi trovare uno più figo?"
"Scemo."

Mi ero discostata dandogli un pugno sullo stomaco non troppo forte, ridendo.

"Ecco. Così va meglio."

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"Quel camerata beccato a ballare e cantare nel dormitoio mentre puliva, era il mio migliore amico [...] è morto durante una missione."

     So cosa significa perdere il tuo migliore amico, so cosa si prova quando vi è quel senso di vuoto, come se, improvvisamente, la terra ti mancasse da sotto i piedi e, alla fine, ti ritrovassi a sprofondare verso un baratro che sembra non avere fine.
Mi sono ritrovata a guardare gli occhi di Henner e andare oltre l'apparente compostezza marziale, quel freddo distacco con cui l'avevo etichettato, e ho visto la paura di voler bene di nuovo a qualcuno che possa essere portato via improvvisamente.

Quante vite dovranno essere sacrificate ancora per questa guerra (silente o no)?
Quanti dei sopravvissuti continueranno a leccarsi le ferite per qualcosa che, in realtà, a noi cambia molto poco? 

    Ho combattuto tutta la mia vita senza aver necessità di un fucile in mano, sorridendo, e ho capito che il Verse è sin troppo pieno di dolore senza ulteriore conflitti. E, ogni volta che qualcuno si apre con me, quando riesco a vedere oltre il muro delle apparenze, devo violentare me stessa ricordadomi che, alla fine, non posso sanare tutte le ferite....o si?