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martedì 12 agosto 2014

Mille gru di carta




Parachutes - Paper bird


"Sai che cosa mi ha detto il signor Ming?"
"Cosa?"
"Che, se si costruiscono mille gru di carta, si può esprimere un desiderio che si avvererà." 
"Ma che storia è questa?" avevo riso
"E' una leggenda di Xinhou, ecco." mi aveva posato una gru di carta rosa sul comodino "questa è la prima, ma ne farò altre 999 per te."
"Devo esprimere un desiderio?" chiesi
"No, l'ho espresso io per te... voglio che tu sia felice Zoey. Sempre."

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    Così, ho cercato di costruire una gru di carta per Lee, le ho parlato ieri ma sembra che, per lei, il suo dolore non sia importante. Lo è per me. Le ho raccontato la stessa storiella che aveva detto a suo tempo mio cugino, c'ho messo un paio di ore per fare una gru di carta che fosse decente, e gliel'ho lasciata sul cuscino con un biglietto.

    Ho mentito a Elian. Non era un mio paziente che mi aveva raccontato quella storiella, era di Kevin. A suo tempo la stessa cosa che io ho fatto a lei, lui l'aveva fatta a me.

    Ho scoperto che cosa fosse la vera felicità con lui. No... non è corretto. La felicità, mi ha insegnato, è la capacità di trarre il meglio da qualsiasi circostanza, vedere il bello in mezzo alla merda. Ecco...
Lui mi ha insegnato che cosa sia l'amore vero: e un dare e ricevere della medesima intensità, una dipendenza emotiva e fisica dell'altro. Completezza. E solo Dio (se è mai esistito veramente) sa quanto mi manca ogni giorno.


"Vedo in te una luce brillante, ti innamorerai a qualcosa, la passione gioca spesso a nascondino."
"Non credo che sia così semplice..."

   No, non è così semplice. Non ho mai perso la mia passione per il mio lavoro, è ciò che mi ha tenuto in vita. Ma in quanto ad innamorarmi... 

Si può avere la fortuna per due volte  di trovare la propria casa in due persone differenti?

    A volte sogno che mi sento bussare alla porta e mi ritrovo il viso di Kevin dietro l'uscio. Capita spesso di correre ad aprire la porta dell'ufficio con il sorriso sulle labbra per poi spegnersi quando mi rendo conto che è uno dei tanti tecnici che mi chiama per qualcosa.
Non succede sempre negli holofilm che il "bello" torna dalla sua "bella" spiegandole che abbia dovuto inscenare la sua morte per motivi vari?

Così, anche questa mattina, mi sono svegliata con la sensazione di avere la sua mano sulla testa ad accarezzarmi piano.Ne ho percepito il profumo distintamente, come la sua voce.

"Ehi disastro, alzati. Ho voglia di te."
Sorridevo. Persino quando mi sussurrava insultandomi ero follemente innamorata di lui.


My home, my love.