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lunedì 1 settembre 2014

Dreams and memories


"Stai già registrando?"
"No, no...sto controllando l'inquadratura. Ma alla fine hai parlato con Zoey dei tuoi sentimenti per lei?"

    L'uomo si passa una mano tra i capelli grattandosi il collo con un'espressione tirata. L'inquadratura dietro di lui fa comprendere chiaramente che sono a casa di lei in un momento in cui Zoey è al lavoro.

"C'ho provato, credeva che volessi far lo scemo."
"Ma le hai detto chiaramente quello che provi o no?"
"Ma cosa le avrei dovuto dire Dave? Che morirei per lei? Che sono pazzo di lei da una vita? Non mi crederebbe mai."
"Non puoi dirglielo con il video?"
"E' il suo regalo di compleanno, non voglio farlo così, la devo guardare negli occhi."
"Allora iniziamo? Poi monto tutto quando torno su Eleria. Tre, due, uno...."

"Ciao Zoey, sei già a ventisette anni! Porca miseria se passa il tempo. Ho chiesto a Dave di fare un collage con un po' di holovideo che ho raccattato a destra e sinistra tra i miei e i parenti vari. Spero che ti piaccia. Ti adoro..." alcuni secondi immobile

"Hai già finito?"
"Certo! Che avrei dovuto dirle? E poi il video durerà già un sacco con tutto il materiale che ti ho trovato."
"Kevin?"
"Dimmi."
"Sei veramente pessimo. Prima o poi ti farò una lezione sulle frasi romantiche da dire alla ragazza che ami."
"Va a cagare Dave."
"Anch'io ti voglio bene, cretino."

    Seguono diversi filmati, alcuni fatti nella tenuta di campagna dei Miller quando Zoey era solo una bimba paffutella che camminava in maniera goffa tra l'erba alta, il ballo dove era andata con il cugino mentre gli da un pugno sulla spalla per averle pestato il piede e poi scoppia a ridere dicendogli che è un disastro, i primi tentativi di pattinaggio con relative cadute...non sono in ordine cronologico, ma sembrano seguire una logica propria che terminano con l'holofilmato del primo incontro tra Kevin e Zoey. Il bambino di sette otto anni, guarda la pupetta nella culla che gorgheggia ridendo quando compare il viso del cugino.

"Hai visto che carina Kevin?"
"A me sembra un mostriciattolo. Puzza di latte mamma!"
"A me sembra invece che le piaci, guarda come ti segue con gli occhi."
"Dici?" aveva allungato il dito che la bimba aveva afferrato subito dopo ridendo
"Hai visto? Ti vuole già bene. E mi raccomando Kevin, dovrai badare a lei e proteggerla sempre. Lo prometti?"

Il bambino si era voltato verso la piccola che cercava con la manina libera di avvicinarsi al viso del cuginetto sino a toccargli la punta del naso con una carezza.

"Sempre. Lo prometto."

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"Ti fidi di me?"

Ma i muri che vede a gran velocità si susseguono uno dietro l'altro, l'immagine si distorce, il rumore dei freni diventa più forte e, al posto di Ryan alla guida, vi è Kevin che sbatte la testa contro il vetro. Calde lacrime scendono sul viso della ragazza addormentata sul divano che stringe di più il cuscino.

"Che ti ha fatto quel masso?"

"Ha tentato di violare la mia virtù."
"Almeno ti ha fatto una corte spietata prima?"
"Macchè! Ormai non c'è più nessuno capace di fare una corte decente."
"Che viso aveva?"
"Il mio..."

Le voci di Owen, di Ryan e di Kevin si mischiano, si confondono. Pezzi di discorsi vagano nella mente e, quando finalmente Zoey apre gli occhi, si ritrova in salotto di casa sua. 
Era tornata per portare alcune cose, prima di salutare definitivamente casa di Gray ed Elian e si era trovata un pacchetto in portineria con quel video che ha visto il loop una decina di volte. Addosso solo gli slip e una maglia enorme di Kevin. Stringe il suo cuscino mentre, sull'holoschermo, c'è un primopiano del suo viso che ride insultando l'amico.

"Spegni quel coso, coglione."

La ragazza rannicchia le gambe al petto stringendo di più il cuscino nascondendovi in mezzo il viso.
Sul tavolino del salotto solo un biglietto.

"So che non mi avresti mai perdonato se non te l'avessi dato. Doveva essere per il tuo compleanno, ma è meglio che tu l'abbia subito. Lo sai che ci sono sempre per te se avessi bisogno di parlare. Ti voglio bene Zoey. David."