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giovedì 21 agosto 2014

Sindrome della crocerossina


"Le persone possono davvero cambiare? La nostra personalità è geneticamente pre- programmata o è modellabile? Lo studio della neuroplasticità suggerisce che il cervello ha la capacità di cambiare e crescere in tutta la nostra vita, in sostanza, le nostre esperienze ci fanno ricablare. Ci possono far fare o pensare cose che non erano fattibili o pensabili. Ci possono stimolare a pensare nuove idee, e ci possono dare lezioni preziose in modo da essere meno inclini a fare errori fatti in passato. Il cervello è in uno stato continuo di flusso e ci suggerisce che niente nella vita è permanente." (lezione di psicologia - Eleria, 2511) 

    Credo di non aver mai conosciuto ragazzina più infelice di Serafel Faoler, estremamente intelligente in ciò che vuole, testarda e cocciuta come un mulo e con la sindrome da crocerossina incallita. 
E, devo ammetterlo, sono poche le persone che mi urtano da morire, lei ci riesce. La sua arrendevolezza è irritante. Chi non è capace di amare se stesso, non è capace, in realtà, di amare veramente gli altri. Questa è la prima lezione che mi è stata data al corso di medicina.

"Provi piacere nell'aiutare gli altri?"
"Sì un po'...ma c'è tanta sofferenza."

    Ha detto bene il Dottor Stone. Comprendere che non si possa cambiare tutto il Verse da soli, riuscire a godere delle proprie vittorie senza lasciarsi amareggiare troppo dalle sconfitte, fa parte del processo di crescita e questa ragazzina neanche maggiorenne che, parla come se fosse adulta ma è ancora una bambina, ha un lungo percorso davanti a sé.
Riuscire a cambiare una personalità radicata nel tempo è un lavoro lungo e tortuoso, infattibile se non è desiderio del soggetto stesso, ma non è impossibile, proprio come ci aveva fatto capire il nostro professore. 

"Si prende lei l'incarico di Miss Faoler?""Si."

E così ho deciso di scendere nell'abisso di un animo tormentato senza avere ancora la certezza che mi darà accesso.

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"Perché non hai scelto psicologia?"
"Mi piace vedere ciò che hanno dentro le persone...ma letteralmente non mentalmente."
"Sei sprecata. Tu hai un dono Zoey."
"E quale sarebbe?"
"Ami veramente le persone e ti interessi di loro."
"Questo sarebbe un handicap Kevin."
"Non per te. Non ti soffermi alla superficie, vai in profondità, cerchi di immedesimarti negli altri, sino a esserne travolta, ma resti sempre te stessa."



Ma si può veramente entrare nel dedalo di emozioni di qualcuno e rimanerne indenne?