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giovedì 4 settembre 2014

Fiori e vuoti



Il fiore giallo cade lungo l'hangar, nel vuoto tra un ponte e l'altro, Arthur l'attira a sé abbracciandola.

"Sei fottuttamente pazza."

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Eleria, 2500

"Prendimi!" 

    La rossa si era gettata letteralmente dal ramo del castagno vicino casa, certa che l'avrebbe presa. Non aveva mancato di farlo il ragazzo anche se l'aveva preso letteralmente in contropiede. Una volta appoggiata a terra l'aveva insultata.

"Sei fottutamente pazza, Zoey! E senza speranza di miglioramento."

    S'era messa a ridere l'uragano rosso come se nulla fosse successo. Kevin aveva preso un fiore bianco, una di quelle margherite che coltivavano in giardino, e glielo aveva messo tra i capelli scuotendo la testa.

"Prima o poi mi farai morire di crepacuore."
"Non dirlo neanche per scherzo BiBi."

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     Con tutto quello che è successo negli ultimi giorni, non ho avuto tempo di riposarmi cinque minuti. Sono in parecchi che mi dicono che dovrei svagarmi un po' e ridere di più, di fatto solo mentre lavoro riesco a essere abbastanza concentrata da non pensare ad altro. 
Il caso del massacro dei marauders ad esempio, un evento così tragico e violento da aver riempito totalmente la mia mente per queste settimane.
Ho collaborato con la flotta per tentare di dare più informazioni possibili su quei mostri, fermandomi sino a tardi per avere i risultati delle prove raccolte.

"Lui non vorrebbe vederti così, vorrebbe vederti felice."
"Ti sbagli, lo sono."

Si, lo sono. 

Sono soddisfatta del mio lavoro, sono soddisfatta di ciò che cerco di fare, sono soddisfatta di chi sono.
Ma la soddisfazione non sempre riesce a farmi sorridere. D'altronde la felicità non è una gioia costante, ma il saper prendere il buono di ciò che si ha, accontentandosi.


Ma se anche solo un fiore può ricordarmi quel pezzo di cuore che mi è stato strappato via, sto veramente imparando ad accontentarmi di ciò che ho?



"[...] a volte bisogna accettare ciò che non si può cambiare."

...non lo accetterò mai...