Pagine

domenica 21 settembre 2014

Hit me with your best shot


"Come vanno le cose su Horyzon?"
"Mi sto frequentando."
"Ah, e come si chiama?"
"Ryan Baker."
"Mh...e..?"
"E cosa?"
"Tesoro mio, perchè lo frequenti?"
"Perchè tiene a me e vuole che sia felice."
"Sicuramente dev'essere un bravissimo ragazzo ma...perchè lo frequenti?"
"Che intendi zio?"
"Non vi è nemmeno un bisbiglio di eccitazione in quello che dici. Vorrei vederti felice anch'io, ma vorrei che qualcuno ti travolga tanto da avere una felicità delirante.L'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Buttati a capofitto, ama alla follia e sii amata allo stesso modo. Io, adesso, non sento il tuo cuore, se non ti innamori profondamente equivale a non vivere."

    Mi si erano inumiditi gli occhi e avevo morso le labbra chinando la testa. Aveva cercato di tirarmi su il mento.

"Non ci riesco più..." 
"Allora non respingerlo se dovesse capitarti."

______ _ _______ _ _______

"Che cosa sono per te Ryan?"
"Un mio vecchio amico mi aveva detto che un pilota non deve solo correre, deve avere anche una destinazione, e per me, quella destinazione sei tu. Voglio averti, Zoey."
"Amare non è possedere [...] mi sento un tuo accessorio, da tirare fuori solo quando serve."
"[...] Non mi piace la parola accessorio associata a te."
"Ma è quello che fai, sparisci per giorni, settimane,senza farti sentire, e se non sono io a chiederti le coccole nemmeno mi sfiori, non condividi come me nulla della tua vita. [...]"

     E' stato doloroso parlargli, perchè ho compreso quanto fossero vere le parole dello zio Gregor, non vi era passione tra noi per il semplice fatto che vivevamo due vite separate. Binari che corrono paralleli e, solo di tanto in tanto, durante uno scambio, si incontrano. 
Non è questa la vita che voglio per me perchè ha ragione...non sarebbe vera vita.
Me ne sono andata, lasciandolo da solo sul lungomare, non mi sono voltata, non l'ho cercato, non ho supplicato che cambiasse per me nonostante volesse "aprirsi" dopo che gli avevo parlato.
Ma non funziona così, nessuno cambia così radicalmente per qualcun altro né dovrebbe farlo.

    Sono andata direttamente a casa mia e mi sono barricata dentro per un po'. Botolo sembrava preoccupato, credo di non essermi alzata da letto per tutta un'intera giornata, il che è davvero strano da me. Solo quando mi è arrivato un messaggio dalla Yiji Kim di andare a controllare il centro che stanno ristrutturando e vedere come vanno i lavori, mi sono alzata, lavata e preparata per partire.
Lì mi sono incontrata con Gustav, era da moltissimo tempo che non riuscivamo più a vederci, ma sapevo che era molto impegnato con i lavori alla clinica su Safeport.

"[...] è successa qualcosa nella mia vita che la sta cambiando irrimediabilmente. [...] mi sono fidanzato" 
"Aaaah, e chi è questa vecchia marpiona?"

    S'era messo a ridere a crepapelle mentre cercava di domandarmi se io mi sentissi vecchia. Non comprendevo che cosa c'entrassi sino a che non mi ha rivelato che la donna di cui stava parlando ha solo un anno più di me.
Immaginare Gustav con qualcuno della mia età mi ha fatto tornare indietro nel tempo. La pelle ha iniziato a prudermi e, tornando dai lavori del cantiere, credo di essermi scorticata la pelle per eliminare da me ogni minima traccia di ipocrisia.
Padre...
Quale padre!

    Ho iniziato a mettere in dubbio ogni carezza, ogni bacio, ogni minima manifestazione d'affetto che avevo sempre considerato priva di qual si voglia malizia. 
E più cercavo di sfregar via quella sensazione di disagio, più mi sentivo stupida ad aver creduto che potesse esistere qualcuno in grado di ricoprire un ruolo che né chi ha il mio stesso sangue, né il mio cognome, è riuscito a fare.

______ _ _______ _ _______





Volti, sguardi, sorrisi

A volte mi sembra di osservare tutto da un holofilm, come se fossi terza persona estranea alla mia stessa vita. Guardo con attenzione i singoli passaggi, le conversazioni amichevoli, le dichiarazioni bisbigliate in un sussurro, e  mi rendo conto di come mi sia chiusa anche nelle mie stesse emozioni. 
Vi sono persone che sono riuscite a ritagliarsi uno spazio più o meno grande nel mio cuore, a loro mi affido e confido ma, allo stesso tempo, temo e tremo quell'istante in cui il senso di abbandono di percuoterà nuovamente come centro frustate. E, come la più  grande delle masochiste, preparo la schiena per il colpo migliore che ciascuno sarà in grado di procurarmi, ma ho smesso di scappare tempo fa.

Now, hit me with your best shot...