Pagine

mercoledì 17 settembre 2014

Circolo vizioso

"Dottoressa Miller, bisogna preparare la sala operatoria numero 4" 
"Conosciamo già il nome del paziente e cosa sia successo?" 
"Il cosa glielo spiegherà chi lo sta accompagnando, è il luogotenente dell'ottava flotta Owen Dunham."

...non posso farlo...

"Tra quanto arriveranno?"
"Dieci minuti."

...non posso operarlo...

"Chiamatemi l'anestesista Dwaine e il mio solito staff, li voglio in pronti in sala preparatoria tra cinque minuti."

...le mie mani tremano...

dieci minuti dopo
"Pressione stabile, abbiamo iniettato 10 ml di ..."

    Ho percorso quel corridoio un'infinità di volte, credo che dovrei essere abituata allo stress delle emergenze eppure, mentre osservavo il viso inerme di Owen mi rendevo conto che non lo vedevo. Continuavo a svolgere il mio lavoro meccanicamente, l'anestesista mi ha anche fatto i complimenti per essere riuscita a svolgere l'operazione in tempo record, di fatto mi ricordo solo il battito del mio cuore a mille e il respiro rimbombarmi nelle orecchie.
Dopo sono andata a bere qualcosa di forte. Per quanto cerchi di separare i loro visi, spesso mi capita di fonderli. L'unica domanda che continuavo a farmi era se sarebbe stato ancora vivo Kevin se fossi stata ancora a lavorare all' Yindu's General Hospital quella notte.

______ _ ______ _ ______


"Sembra che ti abbia scelto. Come lo chiamerai?"
"Bad Boy..."

______ _ ______ _ ______

"Ho comprato un cavallo. E' strano...se fossi buddista penso che potrei anche credere che lo spirito di Kevin sia in lui [...]" 
"A volte crediamo ciò che più abbiamo bisogno. [...] Devi comunque lasciarlo andare. Pensa nella situazione inversa. Saresti felice di vederlo bloccato a struggersi per te?"

   Credo che il problema non sia Ryan, credo che il problema sono io. Ho paura. Ho una dannata paura, di non essere più in grado di innamorarmi come con Kevin, o di riuscirci e morire un'altra volta perdendolo in uno dei mille modi possibili.
Sono come un cane che si morde la coda, perennemente bloccata in un circolo vizioso da cui non riesco ad uscire.

Solo quando cavalco non penso a niente. Sarà la sicurezza che Bad Boy riesce a darmi, o sarà che, una volta tanto, mi sento felice pienamente.