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sabato 13 dicembre 2014

Letter

    Mi stanno seccando le ossa, erose dal vento e dal fuoco dei pensieri che mi consumano la mente e mi portano via il sonno.
Cerco di prendermi cura di me stessa per il dono che sta crescendo dentro di me ma, di fatto, mi rendo sempre più conto di quanto non riesco a stare ferma, di quanto non riesca a mantenere le promesse che ho fatto a Gray, a Henner, persino il dottor Stone mi ha ordinato di stare ferma, si sarebbe esposto lui con il CdA ma non riescono a comprendere di quanto il mio animo scalciti, gridi e si disperi rimanendo inerte a guardare un'altra vita allontanarsi se non, addirittura, spegnersi.

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"Quanti soldi aveva offerto il tuo contatto?"
"Mille dollari."
"Magari con diecimila cambieranno idea."

    Socchiude gli occhi la donna reclinando la testa cercando di inspirare piano dal naso mentre lo massaggia dall'attaccatura per far passare il senso di nausea che l'assale insieme al senso di colpa.

"Non ti permetterò di andare su Hall Point, soprattutto ora che sei incinta."
"Non posso guardare e non fare niente, non questa volta.""Usa un'accompagnatrice come intermediario."
"Ci vuole tempo, tanto tempo, troppo tempo. Tempo che non so nemmeno se abbiamo."
"Tu non andrai."

   L'aveva guardata severo il marito, categorico. Sarebbe capace di smantellare tutto lo Skyplex per trovare sua moglie se avesse anche solo il sospetto che sia lì rischiando la sua vita. Eppure... non sarebbe la prima volta che andasse lì sopra.
Che cosa è cambiato?
Beh, è solo la diretta responsabile del disastro che ha colpito Hall Point? Se non fosse stato per quel dannatissimo hackeraggio Lee non avrebbe scritto nulla senza prove certe, non sarebbero stati presi nel mirino e... 
Se, se, se... troppi anche solo per una vita intera.

Amore mio...

    Trema la mano mentre cerca di scrivere qualcosa di decente. Pensa a possibili spiegazioni che possano giustificare in qualche modo ciò che vuole fare.
Accartoccia la brutta e la butta.
Solo quando è soddisfatta la ricopia su una bella carta da lettera, una di quella che tiene per le occasioni importanti. Sopra la busta, in bella calligrafia, il nome Henner.

Perdonami, ma non ce la faccio.
Lo so che vuoi proteggermi, ma non mi perdonerei mai e poi mai rimanessi in casa.
Mi ami anche per questo: per la lealtà verso coloro che amo.
Tu faresti lo stesso ma sei molto più paziente di me. Prenderò le debite precauzioni su Hall Point per me, per te e per nostro figlio. 
Ti amo
Zoey

    Mette la lettera in un cassetto al momento, già pronta se l'ultimo tentativo di aiuto a distanza dovesse andare male.

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Ho bisogno di vederla, parlarle almeno ancora una volta.
E, se non potrò aiutarla, voglio salutarla ricordando le sue braccia forti avvolgermi le spalle mentre si inventa uno dei mille soprannomi che mi ha affibiato nel corso del tempo che abbiamo condiviso gioie e dolori, feste e bevute, amori e tradimenti.
Ho perso troppe persone senza poter dire "addio".
Non anche questa volta.