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venerdì 17 ottobre 2014

War and Love



Una scia rossa in cielo

Zoey alza il naso all'insù curiosa

Il boato dell'esplosione

gli occhi si spalancano mentre il rumore assordante la fa vacillare, tentennare, sulle sue gambe

*non è vero*

I detriti iniziano a cadere intorno a lei portandosi con sé polvere e una nebbia velenosa

*non è successo veramente*

   Corre verso l'ingresso della torre sud mentre, intorno a lei, alcuni restano letteralmente schiacciati dalle macerie.Occhi pieni di lacrime mentre vive quegli istanti come a rallentatore. 
Entra dentro l'ingresso e con lei quell'aria tossica che le fa lacrimare gli occhi, le chiude la gola impedendole di gridare di non uscire da quel lato. Cerca di farsi comprendere a gesti, ma sono in molti che, nonostante gli sforzi, presi dalla frenesia, escono venendo investiti dalle macerie.

*è solo un brutto incubo*

    Si accasciano o tentano di scappare le persone attorno a lei che cerca di fare altrettanto uscendo da un vicolo secondario.Inspira a pieni polmoni l'aria fresca mentre il rumore dei clacson impazzano e, le grida della gente sono ancora ovattate. Cerca di entrare negli altoparlanti della torre per avvisare quale uscita sia più sicura.

Un altro boato, più vicino, più intenso.

Sta scrivendo Zoey quando vede un collega pietrificato guardare in alto.

*muoviti*

    Resta immobile l'uomo che viene buttato verso l'ingresso solo perchè la dottoressa lo spinge, con tutto il suo corpo, saltando su di lui.



Capital City (Horyzon 15.10.2516)


    Non ha avuto il tempo di tornare a casa, le operazioni si susseguono a ruota, alternandole con un'ora di sonno di tanto in tanto, ora che si tronca sempre prima per via degli incubi.

"Sai dov'è Lee?"
"No, non lo so. Non l'ho sentita."
*Henner dove cavolo sei?* 
"Se la senti avvisami"
"Va bene"
 
*ti prego rispondi a quel dannato cpad*

   Ha aiutato nell'evacuazione, ha visto dei colleghi rimasti uccisi direttamente dall'attacco, altri, supplicare di morire mentre agonizzavano. Non ha pianto, non ha battuto ciglio, li ha spostati o fatti spostare in base alla loro gravità, ha dato le direttive impeccabile e impassibile solo per mettersi a lavorare più tardi in ospedale per i casi più urgenti. 

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"il problema non è "non sbagliare", nessuno non sbaglia mai, siamo esseri umani. Non pretendo che tu sappia sempre fare la cosa giusta. Ma io non ho mai sentito uno scusami [...]Che cosa vuoi davvero da me?"
"... voglio essere tuo padre e voglio fare qualunque cosa per riuscirci, se vorrai ancora darmi una possibilità, ancora una, una soltanto... "
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    Ne ha persi molti sotto i ferri, troppi dissanguati, altri avevano ferite troppo gravi da dover ricevere un trapianto per poter avere qualche speranza. 
Più la stima dei morti gratuiti (uomini, donne, vecchi, bambini) aumentava, più cresceva quel senso di rabbia dentro di lei.

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"Vuoi davvero considerarmi come tuo padre ben sapendo che, se scoppiasse una guerra, saremo su due schieramenti differenti? Tu sei cresciuta con i principi dell'Alleanza, io ho combattuto per gli Indipendentisti, e lo farei di nuovo."
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*...e lo farei di nuovo...*
*è questo che hai provato tanti anni fa?*
*hai partecipato anche a questa guerra?*

    Ha tagliato, ha cucito e solo quando era arrivata al limite era tornata a casa per riposare un po' di più e riprendere la mattina seguente.

"Sto bene, sono alla base. Tu dove sei?"

*Sta bene....Zoey respira, sta bene...*
*è solo tutto inutile... l'odio genera solo odio.*

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L'acqua lava tutto: la sporcizia, il sangue, l'ansia, le sofferenze, le grida.
Si abbandona all'acqua calda iniziando a piangere in singhiozzi nervosi.

"Zoey... stai piangendo? " 
*taci e abbracciami*

    Appena lo vede apre la doccia gettandosi al collo per scoppiare a piangere ancora di più. Ha vissuto nella tensione e nel terrore di averlo perso per ore che sono sembrate infinite. Ha avuto paura di morire, l'ha scampata più volte per un soffio.

" ...sono qui... amore mio sono qui [...] Quando ho sentito che anche la Blue Sun è stata attaccata, ho temuto di perderti." 
*anche io* 
"sto bene, stai bene, stiamo bene... va tutto bene"

    Baciarsi come se fosse mancato l'ossigeno per troppo tempo, aver voglia di rimanere abbracciati il più a lungo possibile perchè, domani, non hai la più pallida idea se potrai vedere il suo viso, perchè è questa la consapevolezza che, violentemente, ha squarciato il suo animo.
Essere felici percependo solo la presenza dell'altra persona, godendo dell'amore e dolcezza reciproca senza che vi sia implicato il sesso. E' qualcosa che va ben oltre una semplice unione carnale, è...puro.

"sei...diverso.sei...diventato più sensibile. Devo ringraziare gli indipendentisti?"
"... per te questa è una situazione nuova... pensavo avessi bisogno di più di quello che normalmente riesco a darti."

    Stupirsi della capacità di entrare in sintonia con gli stati d'animo l'un dell'altro, percepirsi ancor prima di esprimersi a parole. E' un unione di animo e di mente, non più di pelle e sangue.

"Resti con me tutta stanotte vero? Ho paura di fare degli incubi."
"Resterò con te. Te lo prometto."
"Henner io..."
 
*voglio solo diventare tua moglie*

    Azzittirsi perchè non è il momento, perchè non si può essere così egoisti in un periodo di disperazione così generale. Non...può.

"Arrivo subito [...] potrebbe essere il lavoro"

    Vestirsi mentre si cerca di non pensare a niente ma è difficile quando la mente ti fa brutti scherzi presentandoti a random i visi di coloro che non ce l'hanno fatta. Troppi in un sol giorno.

"Zoey... potresti sederti un attimo? "

    Il terrore che possa essere successo qualcosa di grave, che vi siano altre notizie brutte da aggiungere alla lunga sequenza che pare non avere fine.

"...volevo dirti che oggi ho capito quanto tu sia veramente una parte di me, senza la quale non vorrei e non potrei vivere... sei la mia debolezza, e la mia forza.Ti ho aspettato per una vita, senza nemmeno rendermene conto... perchè solo da quando sei con me, sento di aver iniziato veramente a vivere... Zoey... vuoi rendermi l'uomo più felice di questo verse, accettando di sposarmi?"

    Lacrime che premono sul petto sino a farlo scoppiare, non riuscire a trovare le parole adatte per rispondere e, quindi, farsi guidare dall'istinto cercandone le labbra, una risposta universale.

"ho vissuto una vita con un cognome che non mi apparteneva, e ho trovato la mia famiglia in te.Quindi, si...si e ancora altre diecimila volte si."

    La mano che trema mentre scendono le lacrime, lui che le infila l'anello spiegandole la ragione della scelta del gioiello. Sapere che, da quel momento in poi, non vivrà più per se stessa ma per una famiglia. Avere la certezza che farebbe qualsiasi cosa per renderlo felice perchè è la sua famiglia.



Perchè solo da quando sei con me ho iniziato a vivere (Horyzon, 16.10.2516)


Si può essere talmente felici da scoppiare il cuore mentre, attorno a te, è scoppiato il mondo?