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martedì 18 novembre 2014

Forgive



"Mamma?!"

    Eva Miller, una donna poco più che cinquantenne, ma pur sempre una di classe e fascino. Si era presentata al mio ufficio della Blue Sun un giorno qualsiasi, sfoggiando il suo sorriso migliore, quello quando vuole chiedere qualcosa.

"Che cosa ci fai qui?"
"Una madre deve chiedere il permesso per venire a trovare sua figlia?"
"Tu si."

Avevo risposto secca.

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"Signora Miller, il suo socio afferma che è stata lei a insistere che fosse lui a prenderla in cura, è corretto?"
"Si, è corretto."
"Potrebbe spiegare alla giuria il perché di questa scelta?"
"Beh, avevamo detto a Zoey che non era la figlia biologica di mio marito e non ha preso bene la situazione. Ha iniziato a inventarsi storie, era diventata irascibile e intrattabile. Aveva iniziato ad avere manie di persecuzione tanto che, alla fine, avevo deciso sia di farle conoscere il suo vero padre e, allo stesso tempo, iniziare una terapia psicologica. Ero veramente preoccupata per lei."

    L'espressione di quella vipera era veramente contrita, come se credesse ciecamente a quelle cavolate che stava dicendo.
Stava continuando la sua farsa senza ritegno, stava continuando a farmi del male gettandomi fango addosso.

"In che senso preoccupata per lei?" aveva rimbeccato l'avvocato.
"Zoey ha tentato il suicidio in una delle sue...fissazioni."

Mi aveva guardato negli occhi dolcemente mentre io ribollivo di rabbia.

"E crede che il suo collega, nonché il padre della qui presente Miss Miller, possa aver distorto la verità per ingraziarsi una figlia che è sempre stata troppo lontana?"
"Non solo lo credo, ma ne sono certa. Farebbe qualsiasi cosa per ottenere quello che vuole."
"La ringrazio Signora Miller."

    Il sorriso soddisfatto dipinto sulle sue labbra mi aveva disgustato. Avevo stretto i pugni serrando con esso il mio cuore a coloro che dovevano essere le persone che mi dovevano amare di più al mondo. Continuavo a ripetermi solo una cosa:

mai più


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"Ho saputo del tuo matrimonio, congratulazioni."
"Ah-à..."
"Potevi almeno scriverci due righe cortex, non ho ricevuto nemmeno l'invito al matrimonio. E poi chi ti accompagnerà all'altare? E chi ti sistemerà il velo dello shari?"
"Non mi metto lo shari e ho già chi mi accompagna."
"Beh, ma non possono mancare i tuoi genitori, che figura ci faresti? Non siamo mica morti!"
"No, non siete morti veramente. Per me lo siete e no, non siete graditi al mio matrimonio."

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"Hai pensato che voglia solo chiedere il tuo perdono?"
"Il mio perdono? Non conosci quella donna. Farebbe qualsiasi cosa per ottenere quello che vuole [...]"

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"Io l'ho perdonato, Gray non è d'accordo su questo.""[...] Sono d'accordo con Gray. Il perdono non è qualcosa da concedere senza aver dimostrato di essere sinceramente pentiti di ciò che si è fatto, e lui non mi sembra che, se dovesse servire di nuovo, ci penserebbe due volte per torturarti ancora. Io non lo avrei perdonato."

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No.
Quella donna non desidera il perdono. E' sempre stata interessata solo ed esclusivamente a una cosa: l' apparenza

So già che mi pentirò di essere andata su Eleria con Henner dopo il viaggio di nozze. So già che sarà costretto a leccare delle ferite che, per quanto faccia finta di niente e le ignori, sono sempre lì pronte a sputare veleno.

Eva Miller, Eleria 2516