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lunedì 30 giugno 2014

Daddy's little girl



Erano anni che non annegavo nelle mie lacrime. Anni.
Ho imparato a sostenere il dolore che porto sempre con me, ma non ero pronta a sopportare il peso di un altro animo stanco e così ho ceduto.

"Ho visto mia cugina venire violentata [...]"

Non ho più sentito niente dopo. Perché quella maledettissima parola ha risvegliato i miei mostri, gli incubi, catapultandomi in altri luoghi, con altre mani, altri occhi ed altre sensazioni


"Urla! Ti voglio sentire urlare, come quella puttana di tua madre."


E più mi incitava a gridare, più tacevo.


"Zoey, ti prego..calmati"

Non riuscivo nemmeno a sentire la voce di Gustav che mi teneva abbracciata come una bambina. Cercava di farmi calmare. Ha iniziato a cantare per me, dolce come una nenia per i bambini, continuando a coccolarmi con una premura unica e, per la prima volta, ho capito che cosa volesse dire avere un padre.